Cartographers

Mappe, colori e Tetris.

Ho sempre avuto una passione per i colori. In particolare per i pennarelli colorati. Una passione talmente forte che da bambina, per un periodo, il mio sogno era quello di avere una cartolibreria.
A casa mia le scatole di pennarelli non si contano, ma essendo totalmente negata a disegnare, la mia creatività trova libero sfogo solo nei giochi da tavolo Roll&Write o Flip&Write. Per chi non conoscesse questa meccanica di gioco, si tratta per lo più di Family Game in cui si  tirano dei dadi (Roll) o si girano delle carte (Flip) e si collocano i vari risultati su una plancia personale, di solito disegnando a matita.
A me tutto questo grigio fa una tristezza infinita così, quando decidiamo di avventurarci con uno di questi giochi, i miei amati pennarelli tornano in auge.
Inoltre, per una figlia degli anni ’80 con la passione dei pennarelli, l’estasi suprema è la possibilità di abbinare ai colori il Tetris. Basta un foglio di carta quadrettato in cui inserire tetramini colorati per far felice una ragazza in fondo…o almeno questa ragazza! Se a tutto ciò aggiungiamo un’ambientazione Fantasy ecco che otteniamo un mix quasi perfetto, manca solo un gintonic.

Cartographers racchiude tutto questo, tranne il gintonic.
Una plancia personale con al centro la mappa da disegnareeditti della Regina Gimnax da soddisfareterritori da conquistare e imboscate di mostri da combattere.
A dirla tutta, racchiude anche un “gioco nel gioco”, anzi più di uno, ma sempre niente gintonic.
Quando si apre la scatola e si consegna la plancia a ciascun giocatore, prima ancora di perdersi tra foreste e villaggi, inizia la prima sfida: trovare il nome più assurdo da dare al cartografo e disegnarne lo Stemma di Famiglia.

Nell’ultima partita sono scesi in campo un Batman “de’ noantri”, un novello Marco Polo che ha disegnato un intero planisfero in 1 cm2 e il classico indeciso che ci pensa su mezz’ora e poi si firma col suo nome e nello stemma disegna un punto interrogativo.

Poi si prepara il gioco, si estraggono gli obiettivi e si mescola il mazzo. Si gira la prima carta e inizia la seconda sfida, trovare quell’unico pennarello del colore richiesto che funzioni. Si perché ovviamente i pennarelli ci sono, ma non è sempre detto che scrivano… Così, ci vogliono alcuni tentativi prima che tutti riescano a disegnare i tetramini sulla mappa.

Durante il passare delle stagioni, che è il modo in cui si contano i round in Cartographers, nessun allarmismo, si incappa nella terza sfida, l’Imboscata. Questa è la più cattiva e consiste nel dover posizionare dei segmenti di terreno “Mostro” sulla mappa di un avversario. Ovviamente non c’è pietà per nessuno e tutti vanno alla ricerca del posizionamento migliore, o peggiore a seconda del punto di vista, per scombinare i piani degli avversari.

Esiste poi una quarta sfida, quasi impossibile da realizzare…arrivare al numero massimo di giocatori per cui è pensato questo gioco, 100! Si perché 100 sono i fogli mappa forniti da Raven, immaginate che partita si potrebbe giocare con tutta questa gente e anche di più…e immaginate quanti pennarelli!

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