Paranormal Detective

Matteo
11/09/2020

Paranormal Detectives

Buio.

Sono nella mia camera. Ma è tutto così buio e ovattato attorno a me. Che ho combinato ieri sera? Che ora è? Non trovo il cellulare.

Buio.

Mi sembra di sentire dei rumori. Vedo qualcosa attorno a me. Ma non sono più nella mia camera. Cos’è sto posto? Il locale di ieri sera?

Buio.

“E’ qui!” Una voce di donna. Apro gli occhi. Vedo una tizia giovane, anello al naso, capello corto. Un po’ troppo alternativa per i miei gusti. Guarda verso di me ma è come se non mi vedesse. E poi che ci fa in camera mia? L’ho caricata ieri sera? Ma quanto ero fuso? Cerco di ricordare ma non riesco. Chiudo gli occhi.

Buio.

Ieri ero in discoteca. Ne sono sicuro. Sono passato da Coma a prendere la benzina per la serata e poi sono andato al Big come ogni venerdì. Eppure c’è qualcosa che non torna.

Buio.

“Francesco sei tu?” Certo che sono io, vengo qui tutti i venerdì, sono sempre in lista, il buttafuori mi conosce bene, quel gorilla sa perfettamente chi sono ma non mi ha mai chiamato per nome. Solo mia madre mi chiamava così quando andavo alle elementari. Ma quello che mi ha parlato non è il buttafuori. E’ nero ma cos’ha in testa? Ma che cazzo… ma quella è una suora, che cacchio ci fa qui in fila davanti al locale con un rosario in mano? Ma… aspetta… non sono al club. Sono di nuovo in camera mia. E c’è una suora che agita il crocifisso. Ma che cacchio mi ha dato ieri Coma?

Buio.

Non era Coma. Non c’è. L’hanno pizzicato e spedito dentro per qualche settimana. Il suo coinquilino mi ha dato un altro indirizzo di un tizio amico di suo cugino. L’ho raggiunto al parchetto e ho comprato da lui prima, poi ho buttato giù una striscia della sua roba prima di andare a ballare. Ma aveva un retrogusto strano. Chissà con quale merda l’ha tagliata. E poi… e poi?

Buio.
Camera mia è piena di persone. Un tizio con l’impermeabile che sembra quel tenente che guardava sempre mia nonna in tv, una zingara con dei taorcchi in mano, la tizia giovane di prima con una specie di cellulare pieno di lucine e un tizio con la barba che sembra uscito da un film dell’orrore russo, con in mano una di quelle tavolette che si usano per le sedute spiritiche e ancora la suora che prega. Ma che succede?
“Dicci chi ti ha ucciso!” – Cosa? Ucciso? Ma che cazzo state dicendo? – Provo ad urlare ma non sento la mia voce. Che cosa cazzo sta succedendo? Quella roba era tagliata male, sto strippando di brutto. Devo ripigliarmi in fretta. Chiudo gli occhi.

Buio.

-Fonte Boardgamegeek-

Paranormal Detective è un gioco per 2-6 giocatori edito da Lucky Duck (gli ideatori di Chronicles of Crime) portato in Italia da Cranio Creations. Party game competitivo (che può essere giocato anche in modo totalmente collaborativo) nel quale uno dei giocatori sarà un fantasma morto in circostanze misteriose che cerca di comunicare ai medium le condizioni della sua morte. I Detective del paranormale si sfideranno facendo domande allo spettro per scoprire Chi, Perchè, Dove, Come e con quale Arma si sia compiuto il misfatto.

-Fonte Boardgamegeek-

Il fantasma potrà però solo comunicare con metodi che rendono difficoltoso il capirsi e dovrà armarsi di pazienza e fantasia per farsi capire. I medium potranno porre qualsiasi domanda al fantasma (la cui risposta non potrà essere sì o no) che risponderà utilizzando vari metodi:

la tavoletta Oujia, dove indica dei gruppi di lettere che conterranno le iniziali di una parola chiave
disegna muovendo il polso di un detective
scrive sulla schiena di uno dei medium
mima una risposta
emette un suono o indica un oggetto
modella due corde “dell’impiccato”
usa i tarocchi
usa lo scanner, che permette di dare tre parametri su scale dicotomiche (grande/piccolo, lento/veloce, caldo/freddo)
dice una parola senza emettere suoni.

-Fonte Boardgamegeek-

I medium saranno quindi in competizione per scoprire per primi le 5 risposte che il fantasma potrà leggere su una delle varie storie presenti nella scatola e solo il primo che capirà l’esatta dinamica del fatto sarà decretato vincitore.

-Fonte Lucky Ducky Games-

Buio.

Ora ricordo. Dopo la seconda striscia sono andato in pista e la testa ha iniziato a girarmi, il cuore mi martellava forte nel petto. Sono caduto tenendomi la mano sul cuore perché mi sembrava mi stesse schizzando fuori.

Ma ora non lo sento più battere.

Questi tizi sono qui per me. Per aiutarmi. Devo provare a farmi capire anche se credo che non possano sentirmi. Devono sapere che è stata quella merda ad uccidermi. Spero si sbrighino perché mi sto rompendo di tutto questo buio. La tizia giovane mi sembra quella più sveglia. Proverò a spostare le levette del suo aggeggio per farle capire cos’è successo…

“Ecco, sta comunicando!”

Luce.