Pandemic scala 1:1
Il primo dell’anno è il momento dei buoni propositi. Di stilare la lista dei progetti per il nuovo anno. Di tirare fuori dal cassetto tutti i sogni e cercare di realizzarli. Ogni anno qualcosa si mantiene e qualcosa no.
Quest’anno nella mia lista c’erano, rigorosamente in ordine cronologico: iscrivermi in palestra, Modena Play, concerto di Max Pezzali, GiocaAosta, un weekend con le amiche e varie ed eventuali situazioni, per lo più famigliari, che richiedevano la mia assoluta partecipazione.
Ma quest’anno non è andata così.
Quest’anno c’è stata la Pandemia, e non la Pandemia che piace a chi bazzica per i tavoli da gioco. Nessun virus da sconfiggere con delle carte o il lancio di dadi. Una Pandemia che ci ha bloccato tutti in casa per un po’, che ha sospeso le manifestazioni, i concerti, le feste, le sagre…
Ma c’è una città del Nord Italia che ha deciso di non fermare la marea gialla del gioco. Una città con le montagne di contorno, una piazza assolata con un grande tendone al centro, tavoli di legno con panche sotto i portici, nelle chiese, nei teatri e tante, tantissime scatole di giochi lì pronte in attesa di essere aperte… Riuscite ad immaginare il Paradiso? Questo Paradiso è il GiocAosta!
Quattro giorni in cui Aosta diventa la Capitale del gioco. Quattro giorni in cui, nonostante tutte le restrizioni legate a questo strano 2020, 10000 persone hanno giocato, riso, cercato tesori e partecipato ad eventi da Mezzogiorno di Gioco!
Il mio GiocAosta 2020 è iniziato alle 7 del sabato mattina. Sveglia presto, ritrovo con gli amici per la colazione d’obbligo e poi partenza per Aosta. Alle 10 si parcheggia il più possibile vicino a piazza Chanoux, la piazza principale dell’evento, per non perdere nemmeno un minuto per gli spostamenti.
Il mattino presto è il momento perfetto per iniziare a giocare. C’è ancora poca gente in giro, il caldo è piacevole e il secondo caffè della giornata ci dà la giusta carica per iniziare.
Nonostante i numerosi eventi presenti nel programma della giornata come postazioni per i giochi giganti (forza 4, battaglia navale, Carcassonne..) un’Escape Room, la possibilità di partecipare a tornei, Caccia al Tesoro, sessioni di Giochi di Ruolo, possibilità di provare anteprime e Playtest e tanto altro, il nostro obiettivo è la ludoteca al centro della piazza con le sue 1500 scatole di giochi.
La lista è pronta e prima di dirigerci con fiducia al ristorante prenotato per il pranzo (devo ammettere che su 7 persone un paio erano più interessate alla parte culinaria della gita), decidiamo di provare almeno 2 giochi. La scelta è semplice, vogliamo Ciarlatani di Quedlinburgo.
Come al solito i volontari di giallo vestiti sono gentilissimi. Quest’anno poi, ci accompagnano fino al nostro posto per sanificare il tavolo prima di farci accomodare. Gel igienizzante sulle mani come se piovesse, mascherina d’ordinanza e siamo pronti a buttarci nel calderone delle pozioni. Il gioco è divertente e a vincere questa volta sono Federico e Simone che giocavano in staffetta per non creare assembramento.
Soddisfatti della vittoria ci abbandonano per farsi un giro in città e noi ragazze ci dedichiamo ad un più tranquillo Azul Summer Pavillion. Una mezz’oretta tra mattonelle colorate e il profumo di mare…niente, il calo di zuccheri è in agguato, meglio fermarsi per il pranzo.
Al pomeriggio l’atmosfera si scalda. Il termometro sale, ma la macchina del GiocAosta continua a girare alla perfezione. Nonostante la gente stia aumentando pian piano e la colonnina di mercurio abbia passato i 30°C vogliamo provare ancora un paio di giochi prima di tornare a casa e decidiamo di dividerci in 2 gruppi.
I solerti volontari ci trovano 2 tavoli all’ombra, non proprio in piazza, ma quasi. Dopo le dovute sanificazioni, corredate da un sorriso percepibile anche dietro la mascherina, il primo gruppetto decide di provare Tokyo Highway, li sentiamo ridere e discutere da lontano.
Noi invece ci lanciamo in una sfida in bicicletta con Flamme Rouge.
Devo ammettere che lo sport in cui sono più forte sono le maratone di serie TV e qui chiudo.
La partita è rapida e così ci tuffiamo in un più congeniale Couleurs de Paris. Colori, pennelli, dipinti e noi nei panni di famosi artisti…bellissimo!
Sono le 17 e la fatica inizia a farsi sentire. Ci rimane solo di prendere un biglietto della LotteRicca, scrivere qualcosa sul libro dei messaggi e fare una foto al punto-selfie. Accaldati e stanchi, un selfie davvero imbarazzante, ma va bene così perché non saremo venuti benissimo, ma il sorriso sulla bocca di tutti è lo specchio della giornata trascorsa.
La giornata volge al termine e mentre ritorno alla macchina penso alla giornata trascorsa. È il secondo anno che partecipo a questa manifestazione e se la prima volta me ne sono andata felice, questa volta me ne vado entusiasta! Era tutto a loro sfavore. L’assembramento, la sanificazione, il contagio, tutte paure legittime, ma ad ogni problema sono riusciti a trovare una soluzione. Assembramenti evitati limitando a 4 il numero di persone per tavolo. Litri e litri di spray per igienizzare che nemmeno mia nonna con il CIF avrebbe saputo fare di meglio. Mascherine obbligatorie anche per giocare e gel disinfettante per le mani disponibile in tutti gli spazi.
Se aggiungiamo l’instancabilità dei volontari e il rispetto delle regole da parte dei partecipanti direi che questa partita a Pandemic sicuramente l’abbiamo vinta noi.