Istanbul

Nevio
22/10/2020

Istanbul

“Dunque, lo zafferano c’è, la cannella anche, il cumino vedrò di farlo bastare… Devo solo fare un salto al deposito delle stoffe e fare scorta di quel damasco, lo venderò bene al mercato grande. Spero solo di non trovarci Alì o uno dei suoi scagnozzi, ho già dovuto rinunciare due volte a comprare per colpa loro. Eccolo là, il mio solito angolo, fra la moschea e la fontana. I clienti mi staranno già aspettando.
E con il ricavato, mi farò costruire un carro più grande. Ne ho abbastanza di correre come un matto. Ma…. Ma quello chi è? Turbante verde, i suoi 3 operai con lui… Noooo, Ahmed!! Mi ha battuto sul tempo! Ma del resto cosa mi devo aspettare da quel furfante… Di sicuro ha sguinzagliato quella pellaccia di suo fratello per fare più in fretta! Che Allah veda e ne tenga conto!!
E adesso a chi la vendo la mia merce? Al mercato piccolo comprano tutt’altro, ma forse forse… vediamo, cerchiamo un’altra soluzione. Ho bisogno di distrarmi, meglio un salto alla sala da the per pensare…

Ah, va già molto meglio. Danzatrici, narghilè e un paio di scommesse mentre sorseggio il mio the alla menta, magari vinco anche qualche soldo… E riflettiamo: davvero voglio invecchiare vivendo così?
Sempre per i vicoli di questi quartieri, da un bazar all’altro, per racimolare qualche ananas o un sacchetto di pepe e sperare di venderli per due soldi? Io sogno ben altro: voglio vendere rubini. I migliori, come nessuno ne ha mai visti prima in tutta Istanbul.
Ecco cosa farò: ho saputo che al caravanserraglio c’è un tipo che, per somme ragionevoli, può trovare gioielli degni di un sultano. Me li procurerò e li baratterò a palazzo, per rubini grandi come noci: so cosa piace alla regina e il sultano non baderà a spese per vederla felice.
Poi userò parte del resto della merce per fare un dono alla moschea. Sono sicuro che col tempo, anche questo mi porterà bene.
Già mi ci vedo: Farouk, il più grande mercante di rubini di Istanbul! Vieni Said, c’è del lavoro da fare”

…No, non è il seguito di Aladdin e nemmeno il futuro di Ali Baba, passato da ladrone a mercante. E’ una partita a Istanbul, raccontata invece che solo giocata.
Quando apri la scatola e disponi il gioco, diventi un mercante turco che si deve destreggiare nei bazar di Istanbul per commerciare in modi più o meno leciti, con l’obiettivo di raccogliere un certo numero di rubini.
Hai degli assistenti che lavorano per te, ma spesso dovrai fare i conti con gli altri mercanti e i loro aiutanti, che cercheranno di ottenere lo stesso risultato cambiando in modo imprevisto i tuoi piani.

Io ho comprato la Big Box, che contiene anche le due espansioni del gioco. Ogni volta il bazar può essere diverso, in tantissime combinazioni che, con le espansioni in aggiunta, sono virtualmente infinite.
Amiamo viaggiare, e abbiamo visto dal vero i bazar e le medine di città come Tunisi, Marrakech, Fes. Istanbul ci manca. Finchè non ci andremo, ci basterà l’immaginazione e questo bel gioco.

Istanbul è stato gioco dell’anno nel 2014 ed è disponibile sia nella sua versione base, sia in una speciale e generosa Big Box che contiene anche le due principali espansioni finora disponibili: “Lettere e sigilli” e “Moka e Baksheesh”. che ampliano le scelte strategiche che potevano rendere il gioco base alla lunga un pochino ripetitivo.
Il gioco base e le singole espansioni sono distribuite in Italia da Asmodee; la Big Box, invece, finora era disponibile solo in tedesco/inglese, ma è uscita anche la versione in italiano. In ogni caso, il gioco è indipendente dalla lingua fatta eccezione per i nomi dei luoghi e le carte di una delle espansioni che hanno testo in tedesco e inglese, ma ci si abitua in fretta senza aver più bisogno, poi, di tradurre nulla.

In ogni caso qui su Boardgamegeek trovate la traduzione del regolamento in italiano

Istanbul si può giocare indistintamente da 2 fino a 5 persone, senza che ne risentano la complessità o la durata, grazie ad alcuni accorgimenti quando i giocatori sono solo 2 o 3.